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Visualizzazione dei post da maggio, 2023

Tibet: la dominazione cinese e la dissoluzione di una cultura millenaria

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  (Tempo di lettura 6 minuti – 16.05.2023) Per quasi quarant'anni dal 1913 fino alla annessione cinese del 1950, il Tibet è stata di fatto una realtà politicamente indipendente, con tutti gli elementi costitutivi richiesti dal diritto internazionale affinché si potesse parlare di uno “Stato” vero e proprio. Infatti erano presenti un territorio, una popolazione e un governo sovrano capace di condurre una politica estera. Nel 1951, dopo l'occupazione da parte della Repubblica Popolare Cinese, segui la firma dell' Accordo dei 17 punti con cui si rese ufficiale l'annessione del Tibet alla Cina. Il Tibet avrebbe comunque dovuto beneficiare di alcune tutele in favore del suo sistema politico, della libertà religiosa e dello status del Dalai Lama, tutte promesse disattese da Pechino. Infatti, non bisogna essere tratti in inganno se la Costituzione cinese garantisce l'autonomia del Tibet poiché si tratta di una menzione puramente nominale, di fatto le facoltà del Tibet

Hong Kong, verso una nuova ondata di proteste?

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  (Tempo di lettura 5 minuti – 08.05.2023) Hong Kong, letteralmente “ porto profumato d'incenso ”, è stata per un secolo e mezzo una colonia britannica fino al 1997 anno in cui, in virtù della dichiarazione congiunta sino – britannica del 1984, la città è passata sotto la giurisdizione cinese in qualità di Regione Amministrativa Speciale. L'impegno al tempo preso dalle autorità cinesi è quello di lasciare invariato il sistema economico e politico per cinquanta anni, e cioè, fino al 2047. Ad oggi il principio che regola i rapporti tra Hong Kong e la Cina è sintetizzato dalla formula “un Paese due sistemi” con cui si tenta di salvaguardare l'unità nazionale della Cina e la diversità di Hong Kong che vanta una forte autonomia in tutti i campi esclusi politica estera e difesa. A reggere il sistema giuridico di Hong Kong c'è la Basic Law , la legge fondamentale che garantisce il diritto alla protesta, alla stampa libera e la libertà di parola. A completamento di quest