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L’impiego di armi chimiche in Siria, il processo di disarmo e il tassello mancante della giustizia internazionale

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  (Tempo di lettura 12 minuti – 27.01.2025) L'otto dicembre 2024 cadeva a Damasco, per prevalente iniziativa dei ribelli di Hayat Tahrir al – Sham, il regime autoritario di Bashar al – Assad, dopo quasi quattordici anni di una brutale guerra civile che, iniziata con le rivolte civili del 2011, si lascia alle spalle centinaia di migliaia tra morti e feriti (di cui molti civili), milioni di profughi, reiterate violazioni dei diritti umani, danni economici per miliardi di euro e l’abominevole e ignobile impiego da parte del governo di armi chimiche contro i ribelli. Tale utilizzo è particolarmente grave poiché si tratta di mezzi crudeli che causano una sofferenza innecessaria e colpiscono indiscriminatamente sia militari che civili. Non il primo, non l’ultimo, ma sicuramente l’impiego più vistoso di armi chimiche, come parte di una ondata repressiva da parte del governo siriano, si è avuto il 21 agosto del 2013 contro i ribelli presso Ghūṭa, nei sobborghi orientali e meridionali...

Sicurezza internazionale e minaccia nucleare alla luce del conflitto russo – ucraino

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  (Tempo di lettura 8 minuti - 03.01.2025)  La guerra in Ucraina, iniziata con l’invasione russa del febbraio 2022, sembra aver inferto un duro colpo (se non un colpo definitivo) all’ordine internazionale che è passato, da un assetto di potere bipolare, terminato con la fine della Guerra Fredda, fino all’attuale fase di transizione, caratterizzata da un pluralismo competitivo in cui gli USA (dopo la parentesi di indiscusso dominio unipolare) devono fare i conti con il declino irreversibile della propria egemonia, con la crisi del modello di democrazia liberale, con la progressiva ascesa di nuovi competitors e, in particolare, con la ferma determinazione di Russia e Cina nel far valere i propri interessi ed ambizioni sul piano globale. La rinnovata competizione tra le grandi potenze sullo scacchiere internazionale si esplica in campo politico, economico, tecnologico, culturale e, ovviamente, in campo militare dove un ruolo particolarmente delicato è svolto dalle armi nuclear...

Cenni alla filosofia Oggettivista di Ayn Rand (1905 - 1982)

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  Introduzione: Presentazione di Ayn Rand e della sua filosofia Oggettivista   Anche se l’influenza delle idee della Rand sul pensiero contemporaneo in generale è ancora da chiarire, già dalle prime battute della John Galt School 2024 risulta evidente che tali idee hanno lasciato un segno indelebile nell’ambito delle scuole del pensiero liberale giunte a maturazione nel corso del Novecento. Solo dopo il successo degli scritti di fiction l’attività della Rand fu indirizzata all’approfondimento delle sue tesi filosofiche. Alla base della concezione dell’uomo e del suo vivere in società, nella proposta randiana si trova un elemento quantomeno inusuale agli occhi dell’uomo comune: l’egoismo, inteso non in senso corrente, e cioè in una accezione negativa quale perseguimento degli istinti più bassi e irrazionali, ma secondo la visione aristotelica, positiva, che lega l’egoismo alla virtù che porta gli uomini a compiere azioni giuste. Accanto a questa dimensione individuale s...

Rischio nucleare e disordine globale: sfide pressanti del ventunesimo secolo

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      (Tempo di lettura 10 minuti – 30.07.2024)   Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, in cui giocarono un ruolo drammatico le esplosioni nucleari di Hiroshima e Nagasaki del 6 e 9 agosto del 1945, fino al collasso dell’Unione Sovietica, l’umanità è vissuta in un equilibrio del terrore (a partire precisamente dal 1949 anno in cui l’Unione Sovietica detonava il suo primo dispositivo nucleare) basato su una folle corsa agli armamenti e sulla logica della deterrenza reciproca a sua volta garantita dalla strategia della Mutual Assured Destruction (MAD) che scoraggiava fortemente l’attacco preventivo di una delle due superpotenze (USA e URSS). Di fatto la sicurezza globale dipendeva dalla capacità di annientamento dell’umanità e questa circostanza ha certamente sollevato non pochi dubbi etici e questioni di giustizia che continuano ancora oggi ad alimentare i dibattiti sui processi di sviluppo e controllo degli armamenti. In verità, negli anni della presiden...

L'Ungheria di Orbán: tra autoritarismo competitivo e conflitto con l'Unione Europea

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  (Tempo di lettura 10 minuti – 02.07.2024)   A partire dal corrente mese di luglio e fino a dicembre 2024, l’Ungheria assumerà la presidenza del Consiglio Ue, un ruolo di particolare rilievo che implica una serie di responsabilità come il presiedere le riunioni degli organi preparatori (Comitato dei Rappresentanti Permanenti – COREPER), rappresentare il Consiglio nelle relazioni con le altre istituzioni politiche (Commissione e Parlamento Europeo), assicurare il regolare svolgimento dei dibattiti e la corretta applicazione del regolamento interno. In passato non sono mancate occasioni in cui l’Ungheria ha esercitato il diritto di veto bloccando l’Unione europea e perseguendo con intransigenza i propri interessi nazionali. Ad esempio, nel 2023 il primo ministro ungherese ha bloccato il trasferimento di 50 miliardi di euro in aiuti militari all’Ucraina. In verità l’apprensione di alcuni osservatori per la continuità dell’indirizzo politico dell’Ue nel semestre di presidenza...