Il futuro dell'Africa passa anche attraverso le regole della partecipazione politica


(Tempo di lettura 5 minuti - 10.05.2020)

Già sul finire dello scorso mese di marzo quasi tutti i 54 stati in cui si suddivide il continente africano registravano casi di contagio da Covid-19. Indubbiamente, la pandemia avrà effetti devastanti su milioni di africani ed in particolare su quelli che vivono in paesi privi di quei sistemi sanitari ed assistenziali necessari per affrontare adeguatamente l'emergenza. Molto duro sarà anche l'impatto economico della crisi da Coronavirus in un momento in cui sono precipitati i prezzi del petrolio e di altre materie prime essenziali per alcune economie del continente nero come quelle di Nigeria, Repubblica del Congo, Sudafrica, Namibia, Kenya e Ruanda.

Ancora peggio per le economie africane è il crollo a cui va incontro il settore turistico che è una fonte di importanti ricavi. Generalizzare comporta, ovviamente, la perdita di molti dettagli, tuttavia, un dato grezzo può rendere l'idea della somma difficoltà in cui si trova l'Africa in questo momento storico. Le prime cinque economie africane, Nigeria, Sudafrica, Egitto Algeria e Marocco, producono circa il 60% del Prodotto Interno Lordo del continente e tale produzione è composta per il 25% dalle industrie del petrolio e del turismo già in crisi in questo momento.

Purtroppo al crollo dei prezzi delle materie prime, da cui dipendono molte economie africane, si affianca la contrazione degli investimenti esteri ed è ragionevole pensare che, in piena crisi economica globale, anche gli aiuti allo sviluppo dei paesi africani tenderanno a diminuire. Se è vero che l'emancipazione dei popoli africani passa attraverso una serie di fattori come, la forte integrazione economica tra gli Stati, l'avvio di imponenti programmi di investimento in infrastrutture e la trasformazione industriale con cui l'Africa diventerebbe effettivamente produttore di beni e servizi, è anche vero che una condizione indispensabile per il rilancio nel futuro del continente è dato dagli assetti di governance.

Le comunità africane non possono prescindere dall'implementare una serie di regole, principi e procedure che riguardano la gestione della sfera pubblica ed il funzionamento della società civile. È impensabile che le economie africane riescano ad attirare investimenti produttivi e pongano le basi per raggiungere ambiziosi obiettivi di sviluppo economico e sociale se le comunità politiche non puntano in modo deciso sul rafforzamento delle istituzioni attraverso cui si gestisce il potere e sul perfezionamento degli assetti di governance.

È assolutamente necessario investire un ingente capitale politico affinché si possa fare affidamento su istituzioni democratiche stabili e funzionali agli interessi delle comunità nazionali. Ci sono aspetti essenziali per la promozione dello sviluppo economico come la democrazia, il rispetto dei diritti umani e la crescita di una vivace società civile. Come si può pensare allo sviluppo socio-economico in contesti in cui spesso sono completamente assenti gli operatori privati nell'economia e, ancora peggio, le autorità di governo sono corrotte e non sono soggette a rispondere delle loro azioni davanti a nessuno?

Non si può quindi ignorare il fatto che la lotta alla povertà, che per milioni di africani è estrema, passa attraverso lo sviluppo di una robusta classe sociale di imprenditori. È anche evidente che la creazione di ricchezza e lo sviluppo economico hanno come condizione essenziale la sicurezza sociale e la necessaria convivenza pacifica tra gruppi etnici, culturali e civili, aspetti che non sono affatto scontati in certe realtà africane.

Sicuramente un esempio positivo è dato dal Ghana che a partire dagli anni novanta del secolo scorso si è dotato di una nuova Costituzione democratica con poteri pubblici divisi e controbilanciati. Anche Kenya, Marocco e Costa d'Avorio tra il 2008 ed il 2017 hanno sensibilmente migliorato i loro sistemi politici. Purtroppo la strada da percorrere è ancora lunga e ci sono ancora molte forme di governance disfunzionali in Africa come ad esempio in Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Libia, Sudan, Repubblica Centroafricana, Eritrea e Somalia. 

In tutti i contesti in cui la gestione della politica è carente e disfunzionale i funzionari politici e le élite al potere sottraggono illegalmente preziose risorse che potrebbero essere utilizzate per investimenti di base in settori come educazione, sanità, infrastrutture e tecnologia. La speranza nel futuro dell'Africa è riposta negli africani che godono di libertà, e cioè su coloro che possono decidere di costruire una architettura del potere pubblico inclusiva, trasparente, efficace e capace di aumentare la partecipazione alla vita politica dei cittadini.

Tale costruzione istituzionale deve comprendere una magistratura indipendente e un sistema informativo libero e plurale capace di alimentare un vivace dibattito pubblico. Da quanto fin qui detto deriva l'importanza di processi costituenti capaci di creare delle solide forme di governo dove il potere sia assolutamente sottratto all'arbitrio e alla prepotenza del governo di turno.

Le fonti consultate:

Landry Signè, Ameenah Gurib-Fakim: Africa Is Bracing for a Head-On Collision WithCoronavirus

Laura Harth: Covid-19 in Africa. La doppia bomba a orologeria

John Mukum Mbaku: Good and inclusive governance is imperative for Africa’s future

 

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