Missione ONU sul Venezuela: i leader della rivoluzione bolivariana responsabili di crimini contro l'umanità



(Tempo di lettura 5 minuti - 05.11.2020)

È ragionevole pensare che stiamo andando incontro ad un momento di maggiore consapevolezza dell'opinione pubblica globale circa le ingiustizie, la violenza e gli abusi perpetrati dal governo socialista della Repubblica Bolivariana del Venezuela nei confronti dei cittadini dissidenti. Per quanto i processi politici che si svolgono in seno alle più importanti organizzazioni internazionali sfocino talvolta in vistosi paradossi (nel mese di ottobre 2019 il Venezuela, guidato da Nicolas Maduro, è stato ammesso nel Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU) è innegabile che gli esiti dell'indagine svolta dalla Missione Indipendente di Investigazione delle Nazioni Unite (d'ora in poi la Missione) sulle atrocità commesse in Venezuela pongono il mondo intero davanti ad una realtà difficile da negare.

Nonostante siano già diversi anni che organizzazioni non governative, giornalisti oppositori al regime o semplici cittadini denunciano le ondate di repressione politica è chiaro che ci saranno sempre intellettuali disonesti e comunicatori faziosi che, in ragione di una malcelata affinità politico-ideologica con il regime di Caracas, si volteranno dall'altra parte o grideranno al complotto e alla calunnia ai danni dei campioni del socialismo caraibico.

Fortunatamente, l'autorevolezza della fonte e l'accuratezza delle indagini, che sono culminate in un documento ufficiale di più di quattrocento pagine, non lasciano spazio ad equivoco alcuno: dal 2014 il Governo della Republica Bolivariana, agenti statali di alto rango e gruppi di fiancheggiatori filogovernativi hanno commesso violazioni evidenti e sistematiche dei diritti umani in Venezuela. La Missione, presieduta da Marta Valiñas, a cui si sono affiancati gli avvocati Francisco Cox e Paul Seils, è stata istituita nel settembre del 2019 e s'è pronunciata con estrema fermezza circa la responsabilità del Presidente Nicolas Maduro, del Ministro degli Interni Nestor Reverol e del Ministro della Difesa, Generale Vladimir Padrino López: tutti erano a conoscenza dei crimini e avevano l'autorità e la responsabilità di evitarli.

I delitti e gli abusi addebitati al regime di Maduro vanno dall'omicidio fino alla tortura (che comprende anche casi di abusi sessuali) passando per gli arresti arbitrari fino alla deliberata sparizione di persone per motivi politici che la Missione qualifica come veri e propri crimini contro l'umanità e su cui dovrebbe intervenire la Corte Penale Internazionale. Uno degli aspetti più inquietanti evidenziati dalla Missione è che, non siamo di fronte a casi isolati e sporadici ma si evince da fatti concreti l'esistenza di un preciso schema delittuoso in cui, risorse umane e strumentali sono state sapientemente coordinate in modo preordinato e consapevole per portare a termine le finalità criminali e repressive.

C'è quindi un coinvolgimento diretto dei vertici politici nelle feroci pratiche repressive messe in atto per eliminare e mettere a tacere il dissenso per cui l'esecutivo ha impartito ordini, coordinato attività e procurato gli strumenti funzionali all'esecuzione degli abusi che si contano a migliaia. Infatti, nonostante l'ostruzione dell'Amministrazione Maduro nei confronti della Missione, alla quale non è stato consentito di visitare il Paese sudamericano e a cui sono state negate informazioni preziose nel chiarimento dei fatti, la Missione stessa è riuscita ad istruire tremila casi in base a più di duecentocinquanta interviste a distanza con i parenti delle vittime, avvocati, membri appartenenti al sistema di giustizia e membri attivi o in congedo dei servizi di sicurezza.

I numeri rilevati dalla Missione riguardano più di cinquemila uccisioni per mano delle forze dell'ordine, tra cui spiccano gli squadroni della morte (Fuerzas de Accion Especial - FAES) che agiscono sulla base di un accurato lavoro dei servizi di intelligence (Servicio Bolivariano de Inteligencia, SEBIN - Direccion General de Contrainteligencia Militar, DGCM) che provvedono all'identificazione dei dissidenti politici, degli attivisti dei diritti umani e di chiunque sia sospettato di ribellione contro lo stato.

La Missione dell'ONU ha chiesto la fine delle pesanti violazioni dei diritti umani in atto in Venezuela e l'attivazione di meccanismi di indagine efficace da parte delle sedi giurisdizionali competenti affinché giunga a termine la odiosa condizione di impunità dei responsabili di crimini cosi gravi. Sicuramente il documento elaborato dalla Missione ONU, in virtù della sua veridicità, completezza e fondatezza, rappresenta una preziosa fonte di informazioni pertinenti a cui l'organo competente presso la Corte Penale Internazionale deve fare riferimento nel caso si proceda ad una indagine volta ad accertare la responsabilità penale di persone fisiche legate ai vertici e alle diverse posizioni lungo la gerarchia del potere politico nella Repubblica Bolivariana del Venezuela.

Le fonti consultate:

Noticias ONU: Venezuela: Misión de la ONU indica que las autoridades cometieronviolaciones graves de los derechos humanos

Nick Cumming-Bruce: Venezuelan Leaders Implicated in Crimes Against Humanityby U.N. Investigators

Daniele Mastrogiacomo: Venezuela l'accusa dell'Onu: Maduro responsabile di crimini contro l'umanità 

Rossana Miranda: Maduro viola i diritti umani in Venezuela. La denuncia delleNazioni Unite

Diego Battistessa: L’Onu sentenzia: in Venezuela ci sono state violazioni sistematichedei diritti umani 

Víctor Rodríguez Cedeño: Las situaciones de Venezuela en la Corte PenalInternacional

Post popolari in questo blog

Il riarmo del Giappone ed i delicati equilibri geopolitici in estremo oriente

Le relazioni tra Russia e Cina e la sfida all'Occidente

Chavez e Maduro hanno fatto del Venezuela un narco-Stato