Perché è importante il Gruppo di Lima per il futuro del Venezuela?

(Tempo di lettura 5 minuti - 11 04 2020)

Molto semplicemente il Gruppo di Lima può essere definito come un blocco anti-Maduro, una alleanza internazionale di Stati pensata per formulare strategie multilaterali con cui porre fine al disastro politico, economico e sociale in cui è piombato il Venezuela ormai da diversi anni. Questa coalizione, che attualmente comprende sedici nazioni, tra cui figurano Argentina, Bolivia, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala e Peru ed altri, è stata messa in moto l'otto agosto 2017 con la Dichiarazione di Lima.

Negli ultimi venti anni, si è consumato il declino progressivo delle condizioni di vita di milioni di venezuelani e la distruzione delle istituzioni democratiche a partire dal dominio sulla scena politica del presidente Chavez (deceduto nel 2013). I segni del malcontento dei cittadini a fronte di una gestione accentrata, dispotica e, in estrema sintesi, fallimentare del potere sono oggi evidenti agli occhi di tutto il mondo anche se il governo Maduro nega ogni responsabilità in proposito.

Con la successione di Maduro alla guida del Paese, le scellerate politiche economiche, la violenza endemica nelle aree urbane, l'inflazione galoppante, la scarsità estrema di beni essenziali e la puntuale repressione delle proteste da parte delle autorità governative, hanno sensibilmente peggiorato un quadro di partenza che presentava delle indubbie criticità. Basti pensare che negli ultimi anni, secondo l'ONU, sono 4,9 i milioni di venezuelani che hanno abbandonato il paese alla ricerca di un futuro migliore per se stessi e per i propri figli.

È in questo difficile contesto che si inserisce la citata Dichiarazione di Lima e vengono alla luce le linee guida per i paesi aderenti con l'intenzione di mediare nella conclamata crisi venezuelana. Il principio di base dell'alleanza contro Maduro è la condanna della rottura dell'ordine costituzionale che ha portato la presidenza del Venezuela a prevaricare pesantemente sulle prerogative del Parlamento venezuelano, ultimo bastione istituzionale di resistenza contro l'assolutismo chavista.

Il Gruppo di Lima, nel rifiutare la violenza ed ogni opzione che implichi l'uso della forza nel risolvere l'emergenza venezuelana, condanna:

  1. Le violazioni sistematiche dei diritti umani e delle libertà fondamentali
  2. La violenza, la repressione e le persecuzioni politiche. L'esistenza di prigionieri politici
  3. L'assenza di elezioni libere sotto stretta osservazione di organismi internazionali indipendenti

Inoltre il Gruppo esprime, già dal 2017, la sua preoccupazione per la grave crisi umanitaria che soffre l'intero paese e condanna il governo per non aver consentito l'ingresso di alimenti e medicinali nell'interesse del popolo venezuelano. Inoltre con la Dichiarazione di Lima, si mettono le basi dell'isolamento diplomatico del regime chavista dato che la coalizione non appoggia le candidature del governo venezuelano alle cariche presso organismi internazionali.

Con l'ultimo punto della Dichiarazione di Lima, gli Stati aderenti s'impegnano ad appoggiare ogni sforzo di negoziazione credibile ed in buona fede che miri alla pacifica restaurazione della democrazia in Venezuela. Secondo recenti dichiarazioni rese dal Gruppo, la sofferenza umana in Venezuela ha raggiunto un livello che non ammette più tolleranza ed è stata altresì reiterata la richiesta che nel paese caraibico vengano effettuate elezioni presidenziali libere, giuste e credibili.

Si va sempre più evidenziando la necessità di coinvolgere, nella mediazione diplomatica per il futuro del Venezuela, tutta la comunità internazionale con particolare attenzione ai paesi che appoggiano Maduro: Cuba, Cina e Russia, tutte realtà politiche rette da sistemi autoritari che esprimono pessime "performance" sotto il profilo dei diritti umani. È bene focalizzare l'attenzione su alcuni elementi chiave della sospensione della democrazia in Venezuela che sono emersi percorrendo un lungo cammino di degrado insieme al collasso economico e all'abuso dei diritti umani.

Oggi il panorama istituzionale del Venezuela appare viziato dalla presenza del Consejo Nacional Electoral (CNE), organismo interamente nelle mani di persone di fiducia di Maduro e che dirigono l'intero apparato elettorale piegandolo alle esigenze della dittatura. Lo stesso Tribunal Supremo de Justicia (TSJ), che corrisponde nell'architettura istituzionale del Venezuela alla corte costituzionale, è un organo che dovrebbe garantire il rispetto delle regole entro cui si gioca la competizione tra le forze politiche contrapposte, ma che in realtà è completamente sbilanciato in favore di Maduro.

La disfunzione delle istituzioni rappresentative è cosi grave che, nel gennaio 2019, in seguito al giuramento di Maduro per il suo secondo mandato in base ad elezioni ritenute non valide da buona parte della comunità internazionale, Juan Guaido, presidente del parlamento venezuelano, si è autoproclamato Presidente "ad interim" del Venezuela e gode, ad oggi, del riconoscimento di circa cinquanta nazioni tra cui ventiquattro dei ventotto paesi che compongono l'Unione Europea.

In parte l'intento di isolare Maduro a livello regionale è riuscito al Gruppo di Lima. Nel 2018 il ministro per gli esteri peruviano Cayetana Aljovin ha precisato che la rottura dell'ordine democratico comporta l'esclusione del regime venezuelano dalla partecipazione al prestigioso vertice delle Americhe. Sempre nel 2018 la Commissione Interamericana dei Diritti Umani ha pubblicato un rapporto sul dilagare della corruzione, della crisi umanitaria e sulle vistose violazioni dei diritti umani in Venezuela. Per ora la situazione non si sblocca e gli sforzi tesi ad esercitare pressione a livello internazionale sull'Amministrazione Maduro, affinché abbandoni il potere, non hanno portato gli esiti attesi. Purtroppo la strada verso la democrazia per il popolo venezuelano appare per ora in salita. Infatti, sul piano interno Maduro gode ancora della lealtà delle forze armate, il cui appoggio risulta determinante per la tenuta del regime.

Le fonti consultate:

Infobae: 

El Grupo de Lima aseguró que “el sufrimiento humano en Venezuela ha alcanzadoun nivel intolerable” y pidió “elecciones presidenciales libres, justas y creíbles”

El Grupo de Lima destacó la propuesta de EEUU de crear un gobierno de transiciónen Venezuela

Armando Gomez: Grupo de Lima: ¨Democracia se restablecerá en Venezuela sólocon elecciones presidenciales libres¨

Sicurezza Internazionale: Gruppo di Lima: in Venezuela serve l’aiuto di Mosca

Ansa: Venezuela, Paesi del Gruppo di Lima: 'Maduro è illegittimo'

Daniel Rizzo: Il Gruppo di Lima isola Maduro

Mario Mirabile - Eliza Ungaro: Quanto resisterà Maduro al potere in Venezuela?




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