Se c'è "capitalismo clientelare" non c'è libero mercato


(Tempo di lettura 3 minuti - 19.05.2020)

Il capitalismo è un sistema economico che sussiste quando è tutelata la proprietà privata dei mezzi di produzione ed è garantita la libertà di impresa ad una pluralità di soggetti in competizione per la ricerca del profitto che remunera il capitale investito ed il rischio di impresa assunto dagli operatori economici. Quando il governo interviene nell'economia si può al massimo parlare di economia "mista" o, nel caso si realizzi una completa pianificazione centralizzata dell'economia, di socialismo.

Diversamente, si parla di "capitalismo clientelare" o "capitalismo di relazione" ("crony capitalism" in inglese) quando, in una economia formalmente capitalista, il successo economico di una o più imprese, non è il frutto del merito degli imprenditori ma è la conseguenza della stretta relazione tra gli imprenditori stessi ed i funzionari di governo. In sostanza nel capitalismo clientelare prevalgono il favoritismo e la elargizione di privilegi, sovvenzioni e diritti esclusivi a vantaggio di alcuni operatori.

Il fenomeno è stato opportunamente inquadrato già nel 1974 da Anne Kruegel, economista della Banca Mondiale, secondo cui alcuni agenti economici vanno alla ricerca di privilegi con cui assicurarsi una rendita economica. Il capitalismo di relazione è un fenomeno che condivide degli aspetti con le pratiche di lobbying e l'influenza esercitata dai gruppi di pressione sui centri di decisione politica che sono aspetti particolarmente delicati perché possono eventualmente far degenerare il sistema in vera e propria corruzione.

Per il filoso e linguista Noam Chomsky il capitalismo è in se clientelare perché è inevitabile che gli uomini di affari acquistino potere e cerchino di incidere, a proprio vantaggio, sul esercizio del potere politico. Al contrario, per i puristi del libero mercato, il capitalismo clientelare è una aberrazione causata dal favoritismo politico che è assolutamente incompatibile con un modello di economia aperta e competitiva. 

Quanto più è presente lo Stato nell'economia maggiore sarà la probabilità che il sistema degeneri e dia luogo a pratiche collusive e corporativiste dove alcuni imprenditori ricevono trattamenti di favore a scapito degli altri imprenditori. Le pratiche collusive trovano un terreno fertile nel settore strategico dell'industria degli armamenti, un comparto poco trasparente proprio per le esigenze di sicurezza e discrezione tipiche delle commesse statali per la difesa. 

Purtroppo nei paesi poveri l'economia tende ad essere caratterizzata da corruzione e le attività economiche non decollano senza che si instauri una relazione clientelare e di reciproco vantaggio tra imprenditori ed ufficiali di governo per cui è assai diffuso il favoritismo nel rilascio di licenze, finanziamenti, sgravi fiscali e regolamentazioni di diverso tipo. Un caso evidente di distorsione dell'economia di mercato è quello del Vietnam che è transitato dal collettivismo verso il capitalismo clientelare, infatti in quel contesto, i membri del partito e le loro famiglie hanno usufruito di un canale preferenziale di accesso negli organici delle aziende di Stato.

In Italia una voce autorevole si è levata contro il capitalismo di relazione nel 2014 quando, l'allora Presidente dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), Giovanni Pitruzzella, denunciava i danni all'economia nazionale e alla competizione di mercato derivanti dall'intreccio di pochi grandi potentati economici col potere politico-amministrativo in vista del conseguimento di rendite di posizione. Secondo Pitruzzella il capitalismo di relazione rende la società chiusa e refrattaria alla concorrenza e all'innovazione e comporta l'espansione della spesa pubblica improduttiva a vantaggio di alcune lobby. Quanto fin qui detto lascia ben in evidenza che il capitalismo clientelare è l'esatto opposto del libero mercato in quanto, il primo, si basa sul riconoscimento di privilegi, mentre il secondo, si basa sulla competizione e la meritocrazia.

Le fonti consultate: 

Wikipedia: Crony capitalism

Walter Donway: Crony Capitalism: Principles (Part I)

Paul H. Rubin: Crony Capitalism

The Medi Telegraph: L’Antitrust contro il «capitalismo di relazione» / FOCUS

Giuseppe Bottero: L’Antitrust bacchetta

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