Sugli aiuti di stato alla compagnia di bandiera italiana

 


(Tempo di lettura 2 minuti – 08.04.2023)

Recentemente la Commissione Europea, organo che vigila sul rispetto delle norme sulla concorrenza, ha sanzionato l'talia per aver erogato in prestito 400 milioni di euro nel 2019 alla compagnia aerea Alitalia. Questo tipo di decisione non è nuovo dal momento che nel 2017, sempre la Commissione, colpiva il governo italiano con una sanzione per aver concesso 900 milioni di euro ad Alitalia in aiuti incompatibili con le normative comunitarie vigenti.

Il motivo di queste sanzioni risiede nel fatto che i governi italiani non hanno seguito la regola dell'investitore privato che vuole che, prima che si eroghi un prestito, l'operatore valuti la probabilità che il debitore restituisca le somme con i relativi interessi. Non avendo seguito tale criterio gli esecutivi che si sono susseguiti hanno conferito ad Alitalia ingiusti vantaggi economici rispetto ai suoi concorrenti sulle rotte nazionali, europee e mondiali (aiuti di stato).

Innanzitutto c'è da rilevare la fragilità del divieto di aiuti di stato, il cui rispetto comporta a posteriori il recupero delle somme illegalmente concesse dallo Stato. dato che a volte passano anni prima che si concluda il procedimento formale gestito dalla Commissione UE. Inoltre le parti coinvolte già sanno che difficilmente le somme saranno recuperate perché, paradossalmente come nel caso in esame, il governo italiano deve recuperare un credito presso un'entità che coincide in parte con se stesso, infatti Alitalia è in liquidazione da commissari che rispondono al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

I 400 milioni di euro concessi da Roma ad Alitalia nel 2019 non sono neppure inquadrabili alla luce delle linee guida sui salvataggi e ristrutturazione dato che questi sono da intendersi obbligatoriamente una tantum e la compagnia aerea aveva già beneficiato di ben 900 milioni nel 2017.

Infine rimane salva la posizione del successore di Alitalia, Ita Airways che, anche se ha rilevato parte degli asset e del personale del primo, è da considerarsi soggetto autonomo e distinto da Alitalia quindi non tenuto a rimborsare le somme in questione.

In tutta questa storia il dato eclatante, come ha affermato Assoutenti, associazione per la tutela e la promozione dei diritti fondamentali dei consumatori, è che Alitalia è costata 224 euro ad ogni cittadino residente compresi i neonati e che tra ricapitalizzazioni, sovvenzioni e prestiti ponte il conto totale dei salvataggi di Alitalia ammonta a 13,4 miliardi di denaro dei contribuenti italiani.

Le fonti consultate:

Ibl, Aiuti di stato Alitalia, meglio tardi che mai?

Avvenire.it, Prestito ponte. La Ue bacchetta l'Italia: aiuti di Stato ad Alitalia

Quotidiano Nazionale, Alitalia, Ue: aiuti di Stato illegali. "Italia deve recuperare quei 400 milioni"

CincoDias45, Bruselas obliga a Italia a recuperar una ayuda ilegal de 400 millones de euros a Alitalia

Aviation24.be,Alitalia must reimburse €400 million illegal state aid

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