Le relazioni tra Russia e Cina e la sfida all'Occidente

 




(Tempo di lettura 5 minuti – 24.04.2023)



Negli ultimi anni Russia e Cina hanno approfondito i loro reciproci legami mediante una cooperazione ampia e multisettoriale che spazia dall'economia alla politica passando per gli schieramenti militari. Già nel 2014 le due potenze hanno siglato un accordo trentennale per la somministrazione del gas russo alla Cina e, inoltre, Mosca cede il suo petrolio a Pechino ad un prezzo preferenziale. Questo flusso di materie prime è particolarmente importante per il gigante asiatico sempre famelico di risorse energetiche.

Dal canto suo Russia acquista dalla Cina automobili, manufatti di vario tipo, elettrodomestici e dispositivi tecnologici. Certamente le sanzioni occidentali scaturite dall'invasione russa dell'Ucraina hanno spinto Mosca tra le braccia di Pechino ed hanno contestualmente rafforzato la posizione congiunta di Cina e Russia che si va profilando sempre più come una partnership strategica.

È interessante notare che la Cina non ha condannato l'invasione russa in Ucraina e s'è altresì astenuta dal voto su tale atto bellico presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L'amicizia tra questi due colossi, accomunati da strutture di potere autoritarie, corre lungo delle linee di convergenza che privilegiano l'opposizione contro l'egemonia americana e la creazione di un ordine mondiale alternativo.

Infatti l'attuale ordine geopolitico è incentrato sul fulcro Stati Uniti – Occidente ed è possibile individuare nel tandem Russia – Cina il binomio antagonista in grado di esercitare pressione sull'Occidente, ancorché, è bene sottolinearlo, Pechino e Mosca non hanno messo in piedi (per loro stessa ammissione) una alleanza militare in stile NATO.

Tra i punti di debolezza del binomio sino – russo c'è il fatto che, sotto il profilo economico la relazione è fortemente asimmetrica. Infatti l'economia russa è un decimo di quella cinese e, la prima, cresce anche più lentamente rispetto alla seconda. Ne deriva che, la Russia ha un forte bisogno dell'economia cinese mentre non è vero il contrario.

Altro punto di fragilità in questa relazione è la diversità di approccio nella politica internazionale. Mentre Russia ricorre al “hard – power” invadendo l'Ucraina, Pechino continua la sua formidabile espansione economica investendo all'estero e puntando su una fitta trama di rapporti commerciali (“soft – power”). Infine, il terzo aspetto di debolezza concerne la competizione di Mosca e Pechino per aggiudicarsi sfere di influenza in Asia Centrale, Africa ed America Latina.

Per quanto riguarda il conflitto tra Russia e Ucraina, la Cina ha dichiarato la sua neutralità che, in teoria, corrisponde ad una posizione obiettiva ed imparziale. Tuttavia, come abbiamo già sottolineato, la Cina non ha criticato l'invasione russa dell'Ucraina conferendo alla posizione di Pechino dei contorni di ambigua tolleranza.

Tale posizione è confermata dai dodici punti pubblicati da Pechino a distanza di un anno esatto dall'invasione russa dell'Ucraina che più che essere una road map per il processo di pace appare come un insieme di buoni propositi privi di soluzioni concrete.

Anzi, tale documento, sostiene la necessità che si torni al tavolo dei negoziati in modo che la sicurezza di una regione non dipenda dall'espansione o dal rafforzamento di blocchi militari. Pechino allude abbastanza esplicitamente alle origini della guerra che sarebbero da imputare alle provocazioni della NATO ai danni del Cremlino.

Il rafforzamento progressivo dei rapporti sino – russi, anche nell'ambito della sicurezza (si pensi all'acquisizione da parte della Cina di tecnologia militare russa , alle esercitazioni militari ed alle operazioni navali congiunte a partire dal 2012) servono l'obiettivo di Pechino di aumentare il proprio peso sul piano internazionale suscitando preoccupazione tra gli alleati degli USA in Asia e nei sistemi di alleanza con l'Europa.

In questo senso è sempre più evidente che Mosca e Pechino condividono molte idee e prospettive tra cui la convinzione che l'ordine internazionale Occidentale con le sue regole e valori sottostanti rappresentano una minaccia ai regimi di Russia e Cina. Ne deriva che la saldatura che tiene uniti Xi Jinping e Putin è la lotta comune contro l'egemonia Occidentale.

Per l'Occidente una possibilità di controbilanciare il peso di Russia e Cina è far gravare sulla reputazione di Pechino la colpa della sua mancata dissociazione dall'aggressione della Russia ai danni dell'Ucraina, peggiorando cosi la percezione dell'opinione pubblica internazionale sulla Cina.

Questo è un momento importante per la diplomazia in generale e per i leader occidentali che dovrebbero sfidare Xi Jinping spingendolo a chiarire la sua posizione futura sull'Ucraina: sarà la Cina pronta ad opporsi ad un ulteriore escalation del conflitto? Ha intenzioni la Cina di condannare gli attacchi sui i civili ad altre atrocità commesse dai russi durante la guerra? Continuerà la Cina ad opporsi alla minaccia di utilizzo di armi nucleari?

Mentre per il 2023 si prevede che Russia e Pechino rafforzino i loro legami sul piano politico e militare, la diplomazia Occidentale deve approfittare le opportunità per esercitare pressione sulla Cina e ciò comporta uno sforzo per coordinare le azioni e per mettere a nudo questioni fondamentali che possono avere un notevole impatto comunicativo a livello globale.



Le fonti consultate:

The Diplomat, China – Russia Relations: 4 takeaways from 2022

Ansa.it, Putin cooperazione Russia – Cina “non è alleanza militare”

Nueva Sociedad, Rusia y China: ¿aliados-rivales? Geopolítica de los acuerdos por el gas

CNN, ANÁLISIS China y Rusia están más cerca que nunca... y eso es un problema para EE.UU.

France24,Encuentro Xi-Putin: el dilema de las relaciones entre China y Rusia

Ispi, Russia-Cina: (quasi) amici per sempre?

La Stampa, Guerra in Ucraina, i 12 punti del piano di pace cinese che mettono contro Pechino-Washington: ecco cosa contiene la bozza

Open, Il piano cinese per la pace non convince la Nato: «Pechino non è credibile, non ha mai condannato l’invasione»

Ispi, Russia e Cina: un’alleanza pragmatica



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