Testimonianza diretta: sopravvivere al socialismo in Venezuela


(Tempo di lettura 6 minuti - 04.03.2021)

Diversi scritti di questa pagina hanno affrontato alcuni aspetti della complessa realtà venezuelana, come la politica e l’economia, privilegiando il punto di vista di accademici, opinionisti, attivisti per i diritti umani e giornalisti che hanno dato risalto alla situazione critica che attraversa il Paese dove sono nato. Purtroppo qui in Italia non viene data l’adeguata copertura al dramma che vive il popolo venezuelano. Per questi motivi è opportuno completare il quadro con la testimonianza diretta di una persona che vive in Venezuela.

D = Jorge (nome di fantasia), quali sono gli aspetti che più ti hanno colpito in questi ultimi anni per quanto riguarda la vita politica e la società venezuelana?

R = Buonasera, sono venezuelano dalla nascita, ho 50 anni, diplomato e ho vissuto tutta la mia vita a Caracas – Venezuela. In Venezuela dal 2000 siamo passati da essere un paese democratico, ad avere una autocrazia, con cambiamenti radicali nell’economia, nella proprietà privata, nella libertà economica e nella produzione nazionale.

Nel Paese si è aggravata la crisi molto velocemente a partire dal 2015 fino al momento presente (fine 2020 ndr.) quando è passata ad essere una crisi profonda. La sopravvivenza, al giorno d’oggi, è molto difficile da tutti i punti di vista. Fino al 2019 la benzina era facilmente reperibile ed era praticamente gratuita. Dal 2020, l’industria petrolifera ha smesso di produrre combustibile per coprire il consumo nazionale, peggiorando la crisi che era in atto per via del modello comunista e la dittatura che seminava il caos già dal 2000. Ora siamo nel momento peggiore ed il Paese è in grave decadenza.

D = Come percepisci la situazione economica del Paese e quali sono i principali problemi dal tuo punto di vista?

R = Abbiamo l’iperinflazione più alta del mondo, la svalutazione della moneta nazionale è fuori controllo ed è un meccanismo che si presta al riciclaggio di valuta di cui si beneficiano il governo e l’ambiente che lo circonda, i militari di alto rango ed i paesi alleati che hanno buoni motivi per sostenere la dittatura. I salari non sono sufficienti per fare una vita dignitosa, lo stipendio minimo mensile non arriva a 80 centesimi di dollaro. Non c’è una assistenza medica adeguata. Le assicurazioni sanitarie hanno come riferimento il dollaro e la maggior parte della popolazione non ha accesso alla valuta. Il cibo scarseggia, anche per via delle carenza di combustibile. L’economia si è “dollarizzata” e, nonostante ciò, costi e prezzi aumentano costantemente.

D = Ci sono delle irregolarità nella erogazione di servizi di pubblica utilità come acqua ed elettricità?

R = Per quanto riguarda i servizi pubblici, Caracas, la capitale, è quella che meno soffre di interruzioni nella somministrazione di elettricità e acqua potabile. Tuttavia l’acqua è limitata e si verificano blackout giornalieri e tutto questo aggrava la situazione di crisi che stiamo vivendo. In altri Stati del Paese come Zulia, Aragua, Guarico, Bolivar e Nueva Esparta, passano giornate intere senza elettricità, acqua, benzina, collegamento internet e telecomunicazioni. La verità è che con i governi democratici, mai la vita è stata cosi in Venezuela, è incredibile, sorprendente ed allarmante. Da quando Chavez ha assunto la gestione della azienda elettrica, Electricidad de Caracas, e di Hidrocapital (azienda del servizio idrico), oltre che delle reti di televisive, questi servizi non hanno smesso di presentare carenze e disfunzioni.

D = Per quanto riguarda la vita quotidiana, la sicurezza del cittadino comune, e la repressione politica cosa puoi dirci al riguardo?

R = Prima della pandemia da Covid – 19, in Venezuela non vivevamo in quarantena ma in coprifuoco tutti i giorni, a partire dalle 5.00 del pomeriggio per via dell’insicurezza, dei sequestri, delle uccisioni e della delinquenza in generale, in buona parte sotto la protezione dello stesso regime politico. Le bande criminali agiscono nell’impunità e nelle carceri vige il sistema dei “pranes”, delinquenti che operano dai penitenziari e alloggiano in celle di lusso.

Inoltre sono attive le squadre di repressione politica del regime che fanno incursioni nei “barrios” di Caracas e nelle zone popolari e massacrano senza pietà ed uccidono senza preavviso. Si chiamano Sebin, FAES e la DGCIM sono gruppi di sterminio finanziati dalla dittatura e guidati dal sistema cubano.

D = Negli ultimi anni, in varie occasioni, i cittadini venezuelani sono usciti per strada a protestare contro il governo. Secondo la stampa ed organismi internazionali le forze di sicurezza dello Stato venezuelano hanno represso con violenza i manifestanti, cosa puoi dirci sul tema?

R = Riguardo ai cortei e proteste pacifiche, non c’è libertà. Le manifestazioni sono represse brutalmente, l’informazione è manipolata e massacrano la popolazione e la reprimono con spray al peperoncino ed altri gas tossici, proiettili di gomma ed idranti. I dirigenti dell’opposizione politica sono detenuti in carcere dove vengono torturati e persino uccisi. Il peggior comportamento assunto dalle autorità venezuelane è l’assassinio de suo stesso popolo: sono tantissimi i morti, come se fosse una guerra, con un alto numero di prigionieri politici.

D = Prima hai nominato le reti televisive, vorrei che ci parlassi dell’informazione, della libertà di espressione e, qual è il ruolo del governo in tutto ciò?

R = Per quanto riguarda i mezzi di informazione e comunicazione, tutti sono complici dello Stato, le poche televisioni a pagamento presenti nel Paese sono state obbligate ad abbandonare i loro contratti ed hanno subito sanzioni pecuniarie molto elevate per rendere impossibile le loro attività, si pensi a CNN in spagnolo o ad altre come R.C.T.V., di fatto non c’è libertà di espressione. Gli unici mezzi di informazione su cui si può fare affidamento sono quelli via internet che, ovviamente, sono soggetti a censura e ai blocchi messi in atto da tecnici informatici che vengono da Russia e Cina.

D = Rivolgendo ora l’attenzione ai processi elettorali, elemento importante anche se non esclusivo affinché si possa parlare di democrazia, senti che le elezioni in Venezuela sono eventi affidabili?

R = Le elezioni a tutti i livelli, presidenziali, sindaci e governatori, sono processi privi di condizioni credibili e di affidabilità. Il principale organismo elettorale, il CNE, è diretto da personale a favore della dittatura. Soltanto i dirigenti dell’opposizione che sono stati “comprati” dalla corruzione dilagante, confidano nelle elezioni in questo sistema comunista, dittatoriale con l’aggravante di essere un "narco - Stato”. In Venezuela per realizzare elezioni libere, giuste e democratiche, dovremmo passare prima attraverso un intervento militare che provveda al completo smantellamento delle istituzioni della dittatura.

D = Bene, potresti aggiungere qualche notizia sulla situazione attuale con la pandemia da Covid – 19?

R = Certo, circa la pandemia da Covid – 19, posso dire che sono state prese misure di prevenzione secondo una logica 7x7: per 7 giorni sono aperti i centri commerciali, parchi e luoghi ricreativi a cui seguono 7 giorni di quarantena radicale, durante i quali non possono lavorare i parchi, cinema, ecc…e sono chiuse anche le spiagge. Chi non si adegua a queste norme viene detenuto e multato.

In chiusura vorrei aggiungere una considerazione personale. In Venezuela stiamo molto male, un tempo eravamo tra i paesi più ricchi al mondo ed ora siamo in una situazione di emergenza nazionale tale che giornalmente muoiono molti bambini per malnutrizione. Non c’è sicurezza, né qualità di vita per nessuno che sia degna di un Paese petrolifero che un tempo era ai primi posti per produzione. In Venezuela regna l’anarchia, la fame, la delinquenza e la scarsità generalizzata. Si tratta di un deterioro totale. Attualmente, il Venezuela non è neanche l’ombra del Paese che è stato una volta, pieno di opportunità, abbondanza, pace, stabilità e risorse per il suo sostentamento.

D = Grazie per il tempo che hai dedicato per parlarci della situazione del Venezuela. Chi conosce la realtà venezuelana sa quanto sia grave il deterioro progressivo del Paese in questi venti anni di socialismo. In quanto venezuelani è nostra responsabilità informare il più possibile su tutto quello che sta succedendo nel nostro bellissimo Paese.

R = Grazie per il tuo invito, perché ho potuto partecipare a questa intervista dove ho espresso, almeno in parte, la realtà che si vive in Venezuela.


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